POLIGNANO – Riceviamo e pubblichiamo la lettera integrale scritta dall’avv. Paolo Giuliani ed inviata a tutti gli amministratori del Comune di Polignano circa la vicenda relativa al carrubeto ultracentenario (in cui è presente uno dei carrubi più antichi d’Europa) che rischia di essere sventrato dal passaggio di un metanodotto.
“Cari Signori,
perdonatemi se prendo qualche minuto del Vostro tempo, ma è d’uopo mettere in fila alcuni concetti utili a “depurare” la vicenda “SNAM e carrubo gigante” dalle molte inesattezze (per dirla con un eufemismo) da altri imprudentemente divulgate sulla stessa .
1)La “proprietà” del carrubo gigante e del circostante carrubeto monumentale non persegue alcun interesse privato, tanto meno speculativo, come risulta inequivocabilmente dagli atti compiuti sinora dalla stessa.
Infatti, essa proprietà:
1.a)ha richiesto espressamente, ripetutamente ed in più sedi, la imposizione di vincolo panoramico-paesaggistico–culturale sull’intera area del carrubeto e sul carrubo gigante. Ciò risulta per tabulas; e la documentazione è tutta agli atti del Comune. In ogni caso, la stampa locale ha riportato l’elenco di tutte le iniziative che la proprietà ha assunto sinora per proteggere il carrubeto monumentale ed il carrubo gigante;
1.b) ha messo a disposizione della Amministrazione Comunale la intera area del carrubeto per consentirne la visita, rigorosamente gratuita, agli studenti – ed ai cittadini – ritenendo che un capolavoro, come il carrubo gigante ed il carrubeto monumentale che lo circonda, debba essere “goduto” dalla intera Collettività, e non possa restare “cosa” riservata esclusivamente ai proprietari. Anche questo risulta per tabulas; e la documentazione è agli atti del Comune.
Conclusione logica ed oggettivamente corretta: non vi è assolutamente nulla, nel comportamento e negli atti compiuti dalla “proprietà”, che possa indurre il pur minimo sospetto che la ferma opposizione al passaggio del metanodotto nel carrubeto sia alimentata dal perseguimento di personali interessi economici della “proprietà” stessa.
Nè vi è tentativo di “tirare il prezzo” sullo indennizzo liquidabile per la ipotetica servitù a costituirsi eventualmente sul carrubeto; perché la “proprietà” non intende trattare alcun indennizzo con la SNAM, ma intende opporsi energicamente, come ha già fatto, – e si opporrà in tutte le sedi consentite (amministrative, giudiziarie e mass-mediatiche) – allo sventramento del carrubeto da parte di SNAM SpA ed a qualunque tentativo di mettere a repentaglio la integrità del carrubo gigante da parte di chicchessia.
In altri termini: non vi è da discutere alcuna “partita” di carattere economico. Quello che si vuole è soltanto che il metanodotto passi altrove e non aggredisca in alcun modo né il carrubo gigante né il carrubeto, veri e propri monumenti, che è – o dovrebbe essere – interesse pubblico salvaguardare e custodire accuratamente . Non vi è tentativo di eludere una servitù a proprio carico, ed a scapito di altri; perché il metanodotto è preesistente e passa già altrove in virtù di servitù già regolarmente assentite in passato. Sicchè non vi è nulla che possa legittimare la tesi che la “proprietà” voglia proteggere un proprio interesse privato e privilegiarlo rispetto a qualsivoglia altro interesse, né pubblico né privato.
2) Infatti, nel caso di specie, si contrappongono – come tutti dovrebbero essere in grado di capire – due interessi entrambi pubblici.
Da un lato il diritto – dovere di tutti, compreso il Comune, anzi prima di tutti il Comune, di tutelare il territorio polignanese (nel caso che ne occupa il carrubo gigante ed il carrubeto monumentale), anche in considerazione della presenza di norme di ordine pubblico, a cominciare dalla L.14/01/2013 n. 10 e dalla L. Regionale n. 14 del 04/06/2007, decisamente prevalenti rispetto a qualsiasi regola contenuta in qualunque decreto ministeriale; dall’altro l’interesse a che venga compiuta un ‘opera di pubblica utilità (nel caso che ne occupa lo ammodernamento del preesistente metanodotto) .
La questione è questa. E non altro!
Pertanto, la realtà romanzesca, che vorrebbe supportare la sussistenza di presunti interessi privati della “proprietà” del carrubeto, la lascio volentieri raccontare e coltivare ad altri, essendo la stessa fondata sul nulla.
Quanto a certune iniziative diffamatorie poste in essere sull’argomento de quo, è doveroso devolverle, chiunque ne sia il “padre”, all’esame della Magistratura: innanzitutto e soprattutto perché completamente infondate, come ritengo siasi ben compreso da quanto finora sin qui esposto, e documentato in atti già a suo tempo trasmessi al Comune. Pertanto chi avesse sbagliato dovrà risponderne, perché non vi saranno indulgenze di sorta .
3) In riferimento alla sostanza della questione “SNAM e carrubo gigante”, è d’uopo ricordare e qui evocare l’incontestato principio per cui, quando due interessi pubblici sono tra loro in contrasto, occorre renderli compatibili, se possibile .
Nel caso di specie, essendo sin troppo evidente che il “carrubone” ed i carrubi “monumentali” non hanno le ruote e non possono quindi spostarsi, è inevitabile che essi rimangano lì dove sono da centinaia di anni; ed il carrubone da oltre mille anni .
Di conseguenza, è il tracciato del metanodotto che deve essere diverso dalla assurda “deviazione” che la SNAM (ma solo la SNAM?) vorrebbe oggi somministrare alla Comunità polignanese .
Invero, il tracciato originario era diverso; non sfiorava neppure da lontano il carrubeto.
Ne consegue che era compito ed onere della SNAM, ammesso e non concesso che fosse obbligatorio modificare il tracciato originario del metanodotto, elaborare e realizzare un diverso “percorso” che lasciasse “fuori” il carrubo gigante ed il carrubeto monumentale .
O i tecnici che si sono recati sul luogo non hanno “visto” il carrubeto monumentale ed il carrubo gigante? Così come non hanno visto ciò che era accaduto nei dintorni ?!
E’ in questo quadro d’insieme che si collocano sia la interrogazione parlamentare dell’On.le Giuseppe L’Abbate, che ha già avuto ampia eco di stampa, anche nazionale, sia l’interrogazione del Consigliere Comunale Giampiero Mancini in data 03/09/2015.
E non è superfluo ricordare che già nell’anno 2011 cinque autorevoli ed ascoltati Consiglieri Comunali, tuttora in carica, sollecitarono la SNAM ed il Comune di Polignano a scansare il carrubeto ed il carrubo gigante (che ha soltanto due fratelli nell’intero bacino del Mediterraneo, l’uno a Rosolini l’altro a Gallipoli) . Francamente non credo che i due interroganti ed i cinque predetti Consiglieri (Colella, Focarelli, Lomelo, Mazzone e Vitto) perseguissero e/o perseguano interessi diversi dalla sacrosanta tutela del territorio comunale .
Sta di fatto però, e spiace doverlo costatare, che la SNAM – sino ad oggi – non ha dato soddisfazione a tale primaria esigenza . Eppure, per quanto ne so, non mi pare – e non pare ai più- che SNAM SpA possa contare su argomenti di persuasione più forti dell’interesse della Collettività polignanese a proteggere le proprie bellezze ed i propri monumenti, come il carrubone ed il carrubeto monumentale di cui si discute.
4) La pretesa di attraversare il carrubeto non solo è – a mio parere – persino contra legem; ma è altresì, e soprattutto, un inaccettabile e gravissimo vulnus all’ambiente ed al territorio.
E, poiché spetta alla politica impedire “ferite” al territorio, il Consiglio Comunale ben poteva, e può, negare la variante al PRG, già rinviata nella sessione del 26/06/2015, su proposta del Consigliere Lomelo. Il che impedirebbe alla SNAM di costruire la “deviazione” progettata dentro il carrubeto. In tal modo questo “bene” resterebbe a disposizione della Collettività; visitabile e fruibile gratis da tutti .
Questi i concetti che volevo modestamente trasmettervi, fiducioso come sono che abbiate già colto, indipendentemente da questa mia, il nocciolo della questione : la rigorosa tutela dell’ambiente e del territorio.
Confido che voi tutti consideriate tale obbiettivo assolutamente prioritario; e “resistente” a qualunque edulcorata rappresentazione tecnocratica che possa esservi propinata, magari spiegando (sic!) che le ultime “elaborazioni” della SNAM abbiano reso compatibile (sic!) lo sventramento del carrubeto con la tutela dell’ambiente (sic!) .
Infatti, come che sia, il problema di fondo era e resta: la SNAM poteva e doveva – e può e deve-rispettare il nostro territorio e quindi scansare l’area del carrubeto e passare altrove e, per converso, il Comune poteva – e può – salvaguardare l’integrità e la bellezza di tutto il proprio territorio: in questo caso un raro “carrubeto monumentale” ed un “carrubo gigante” unico! Senza piegarsi alle pretese di quelli che ben potevano e dovevano – e possono e debbono – considerare un po’ di più la Natura e un po’ di meno gli interessi di bottega .
E, possibilmente, anche capire che quel che è lecito – e lo “attraversamento” del “carrubeto” monumentale non lo è! – molto spesso è inopportuno e dannoso (come l’aggressione al paesaggio agreste ed ai suoi “monumenti”) .
Grazie per l’attenzione e cordiali saluti a tutti Voi, che avete l’onore e l’onere di rappresentare la Collettività di questa nostra meravigliosa città. Sono certo che la difenderete con impegno e passione da tutto e da tutti per consegnarla a chi ci “segue” bella come ce la hanno lasciata coloro che, purtroppo, giacciono già nel luogo donde non si può tornare e, finalmente, tutte le schifezze cessano e si ridiventa tutti uguali . Come ammonisce la bella e storica scritta di Don Onofrio Carone, sovrastante l’ingresso del sacro sito che a molti gioverebbe visitare più spesso : huc unde nemini reverti concessum/ aequo fato adducti / divites pauperes boni malique conveniunt .
Polignano a Mare 3 novembre 2015
(Avv. Paolo Emilio Giuliani)”
Non ci sono commenti, di la tua qui sotto!