Venerdì 25 novembre alle ore 18 (fino al 9 aprile 2023) la Fondazione Pino Pascali presenta una mostra di Edward Burtynsky, celebre fotografo di paesaggi industriali, artista contemporaneo tra i più apprezzati a livello internazionale per il suo impegno civile nella testimonianza dell’impatto dell’uomo sul pianeta.
La mostra, dal titolo Edward Burtynsky: Xylella Studies, documenta il disastro ecologico che ha colpito gli ulivi in Puglia ed è il frutto del lavoro avviato con la Fondazione Sylva, ente no-profit che si occupa di rigenerazione ambientale attraverso attività di riforestazione. Un anno fa la Fondazione, che è nata nel 2021 proprio con lo scopo di rigenerare il paesaggio pugliese, ha ospitato in residenza nel Salento il fotografo canadese autore di Antropocene,affidandogli il compito di tradurre in immagini e video la distruzione del patrimonio arboreo millenario e del paesaggio pugliese causata dal batterio della xylella.
La sintesi di quel lavoro si traduce oggi in questa mostra, che la Fondazione Pino Pascali ha prodotto. Le dodici immagini scelte, stampate e realizzate per questo evento saranno in esposizione nelle sale del Museo in un percorso di grande coinvolgimento emotivo.
La Xylella fastidiosa è un patogeno batterico delle piante trasmesso da insetti vettori e associato a malattie gravi. L’epidemia di Xylella venne scoperta sugli ulivi pugliesi nell’ottobre del 2013, configurandosi come la prima segnalazione del batterio in Europa. Da allora, la sua presenza è stata annunciata anche in Francia, Spagna, Portogallo e Germania. Nel 2015 la malattia aveva già contagiato un milione di olivi in Puglia. Le specie più colpite sono quelle secolari delle cultivar locali Cellina di Nardò e Ogliarola salentina.
Con queste premesse Burtynsky, nato nel 1955 a St. Catharines (Ontario), da una famiglia originaria dell’Ucraina, ha raccontato uno dei disastri ambientali più dolorosi degli ultimi decenni, che è partito dalla Puglia e che oggi sta affliggendo l’Italia e l’Europa ai danni di un intero ecosistema.
L’apertura della mostra sarà alla presenza dell’autore. È la seconda volta che Edward Burtynsky viene in Italia per testimoniare la devastazione dei territori. Il suo primo lavoro italiano ha documentato l’estrazione del marmo di Carrara sulle Alpi Apuane, negli Anni Novanta.
La serata sarà introdotta da Evelyn De Simone, direttrice della sede di Lecce della Fondazione Sylva. L’artista racconterà le tappe del suo viaggio tra le distese di ulivi morti e il suo impegno per la rigenerazione del territorio, in collaborazione con Sylva. L’incontro sarà preceduto dalla proiezione del video girato durante la sua residenza nei territori della Xylella.
Edward Burtynsky è tra i fotografi contemporanei maggiormente apprezzati a livello internazionale. L’artista ha dedicato 40 anni della sua carriera alla testimonianza fotografica dell’impatto che l’industrializzazione ha avuto sul nostro pianeta. I suoi lavori si trovano nelle collezioni di oltre 60 musei tra i più̀ rinomati al mondo, come la Galleria Nazionale del Canada, il Museo di Arte Moderna, il MoMA ed il Guggenheim Museum di New York, il Museo Reina Sofia a Madrid, il Tate Modern di Londra, ed il Los Angeles County Museum of Art in California.
Fondazione Sylva è un ente no-profit che si occupa di rigenerazione territoriale principalmente attraverso attività di riforestazione e rinaturalizzazione in aree abbandonate, marginali o colpite da Xylella. Oltre agli interventi di rimboschimento, in cui coinvolge attori pubblici e privati sul territorio nazionale ed europeo, promuove corsi di educazione, formazione e sensibilizzazione nelle scuole dei territori riforestati, e fornisce supporto per progetti didattici. Mobilita e coinvolge il mondo dell’arte e della cultura sui temi ambientali.
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