aggiornato il 10/03/2014 alle 19:30 da

Omicidio estetista, l’esame del dna compromette Colamonico

Schermata 01-2456682 alle 13.41.12POLIGNANO – Aggiornamento dell’11/03: I legli delle parti civili e dell’indagato nella vicenda della bella estetista polignanese assassinata a Mola di Bari, hanno potuto consultare per pochi minuti la documentazione depositata presso l’ufficio del Pubblico Minisero. Da questa veloce lettura degli atti però è emerso che il dna di Antonio Colamonico, l’unica persona al momento ancora inscritta nel registro degli indagati della Procura di Bari, è compatibile con una parte del Dna rinvenuto all’interno dell’Arwen, il laboratorio di estetista in cui lavorava Bruna Bovino. Su 10 tracce di Dna almeno due sarebbero compatibili con quello dell’indagato. Ma le indagini continuano e giovedì è atteso il deposito della perizia sul cellulare della moglie di Colamonico che al momento, tuttavia, non risulta indagata.

Aggiornamento del 10/03 ore 20: Questa mattina i parenti di Bruna Bovino, l’estetista assassinata e data alle fiamme nel proprio salone di bellezza Arween a Mola di Bari, e l’unico indagato per l’omicidio, l’amico Antonio Colamonico, sono stati convocati in Procura. Il Pubblico Ministero che segue le indagini ha informato le parti, alla presenza dei rispettivi avvocati, che le perizie sul DNA sono state depositate dai carabinieri del Ris di Roma. Ricordiamo che a seguito di incidente probatorio i militari dell’Arma vennero formalmente incaricati dalla Procura barese di esaminare tutte le tracce di Dna rinvenute all’interno dell’Arween e sul corpo della giovane donna assassinata. Le perizie resteranno depositate per 5 giorni presso gli uffici della Procura dove le parti potranno prenderne visione per poi esperire tutti gli atti necessari alla propria difesa. Giovedì, invece, verranno depositati gli esiti della perizia sul cellulare della moglie di Colamonico. Sono attese novità importanti entro la fine della settimana.

POLIGNANO 08-02-2014 ore 05:52- Improvvisa accelerazione da parte del PM Bruno nelle indagini per la morte dell’estetista polignanese. Il 5 febbraio, infatti, la Procura ha emesso un avviso, relativo all’attività degli investigatori e diretto a tutte le parti coinvolte nel processo. In particolare all’unico indagato, Antonio Colamonico, al suo legale Saponara, ai familiari di Bruna Bovino e ai relativi difensori (Cantatore-Carbonara). Nell’avviso d’indagini della Procura si legge che martedì prossimo, alle 16 verrà nominato consulente tecnico d’ufficio il dott. Corrado Carnevale, il quale dovrà svolgere degli accertamenti tecnici non ripetibili in seguito sul cellulare e la relativa scheda sim in uso a Rossella Chiarella, moglie dell’indagato Antonio Colamonico. Il cellulare in questione, però, risulta essere stato posto sotto sequestro già il 24 gennaio scorso. Quindi è verosimile supporre che le indiscrezioni raccolte e pubblicate da Fax circa il coinvolgimento nell’indagine di una donna, fossero fondate. Va sottolineato, però, il fatto che nei confronti della Chiarella non vi è alcun atto di indagine diretto ad inquadrare la sua posizione nell’ambito del delitto e pertanto non è stata iscritta nel registro degli indagati. Pertanto entra nella vicenda solo per i controlli che attraverso il suo cellulare si vogliono fare nei confronti del marito. Lui sì iscritto nel registro degli indagati. Sinora gli atti della Procura sono stati tutti consequenziali e dovuti. Pertanto non si può saltare a conclusioni affrettate ma solo attendere lo sviluppo delle indagini dirette con molta attenzione dalla Procura barese che evidentemente sta facendo tutto il possibile per ricostruire il puzzle del delitto dell’Arwen.

© Riproduzione riservata 10 Marzo 2014

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