E’ partita sabato 14 gennaio la stagione di prosa 2023 organizzata in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese. La prima a salire sul palco del Teatro Vignola è stata Andrea Delogu con “40 e sto”, un folle spettacolo che racconta le donne alla soglia dei 40 anni: il giro di boa, la crisi e la rinascita, la libertà e le battaglie contro i luoghi comuni. Districandosi tra bizzarri pretendenti, traslochi, social, supermercati per single, Max Pezzali, paparazzi, viaggi, libri auto fogli di giornale… Andrea Delogu attinge a piene mani dalla sua vita privata, raccontandosi senza filtri in un esilarante flusso di coscienza in cui il pubblico si riconoscerà. In questo sorprendente viaggio, Andrea si metterà a nudo trascinandoci nella sua nuova vita, quella di una quarantenne che, riappropriatasi della propria indipendenza, si metterà in gioco esplorando le mode, i vizi e le ossessioni di questa strana epoca che viviamo. Sorpresa dall’approccio e le aspettative degli uomini, dal giudizio di una società che ti vuole madre a tutti i costi e dal seduttivo desiderio di sentirsi accettata, Andrea capirà che quando compi 40 anni si gioca un’altra partita. Dove è in palio la cosa più importante di tutte: la libertà di essere sé stessi. Trasversale, pungente, stravagante. Andrea Delogu non le manda a dire. E ce n’è per tutti, giovani e meno giovani, uomini e donne, madri e padri, femministe arrabbiate, poliamorosi convinti, animalisti in crisi, hippy mancati e monoteisti part-time.
La stagione prosegue poi il 26 gennaio, giovedì prossimo, con la polignanese Antonella Carone, Tony Marzolla, Loris Leoci in scena con “Tanto vale divertirsi”, drammaturgia di Damiano Nirchio. Cosa c’è di meglio che cambiare una brutta tragedia, il famoso Amleto di Shakespeare, in una farsa che possa far morire… dal ridere? Tre strampalati attori comici ci proveranno disperatamente in una misteriosa corsa contro il tempo: vaudeville, teatro comico futurista, kabarett, avanspettacolo, rivista, umorismo yiddish sono mescolati in un gran pentolone con le parole del bardo inglese.
Due gli appuntamenti di febbraio. Il 10 febbraio ci sarà Vito Facciolla con “Detto fatto – Percorso a ritroso nel futuro pascaliano”, un’azione teatrale ideata, composta ed eseguita da Facciolla per la Fondazione Pino Pascali-Museo D’Arte Contemporanea col sostegno del Teatro Pubblico Pugliese. Quando si studiano a fondo la vita, le opere e il pensiero di un personaggio, in un certo qual modo, si finisce per identificarsi in esso. Man mano negli anni scopri che certi pensieri, determinati modi di fare e di vedere l’arte, inevitabilmente ti hanno influenzato e ormai fanno parte di te. Questo è successo a Vito Facciolla quando ha deciso di scrivere questo tributo a Pino Pascali. Il 22 febbraio sarà la volta di Lodo Guenzi in “Trappola per topi”. Il frontman del gruppo indie-rock pop Lo Stato Sociale, che è anche attore, compositore, e sta instancabilmente girando l’Italia in lungo e in largo con il teatro, porta in scena a Polignano a mare la commedia “gialla” di Agatha Christie, per la regia di Giorgio Gallione. Una pièce in cui i personaggi nascono sì nella loro epoca ma sono vivi e rappresentabili oggi, perché i conflitti, le ferite esistenziali, i segreti che ognuno di loro esplicita o nasconde sono quelli dell’uomo contemporaneo, dell’io diviso, della pazzia inconsapevole.
Esattamente un mese dopo, il 22 marzo sul palco del Teatro Vignola arriva Veronica Pivetti con “Stanno sparando sulla nostra canzone”, una black story musicale di Giovanna Gra. Siamo in America, nei mitici anni Venti. Siamo in pieno proibizionismo, la malavita prospera e con essa un folto sottobosco di spregiudicati. Questa l’atmosfera della storia, accompagnata dalla contemporaneità di canzoni fra le più note e trascinanti della musica pop e rock. Protagonista Jenny Talento, fioraia di facciata ma, in realtà, venditrice d’oppio by night, che finisce col cedere alle avances di un giovane e inesperto giocatore di poker, Nino Miseria.
A chiudere la stagione, il 21 aprile, sarà un altro attore di casa, Maurizio Pellegrini, con “Si me vulisse bene – serenate, macchiette e contrasti d’amore”. Un personalissimo viaggio tra il grande repertorio umoristico napoletano e i personaggi che hanno fatto la storia del Varietà, da Petrolini ad Armando Gill, Maldacea, Nino Taranto. Un salto all’indietro verso un tempo in cui l’antidoto ai problemi quotidiani, alla povertà, alle guerre era uno solo: la risata.
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