

POLIGNANO – “Il Movimento InnovAttivo e Scelta Civica-Cittadini per Polignano, a seguito della partecipazione all’incontro pubblico sul PUM del 26 Gennaio, non possono che constatare congiuntamente il basso profilo sul piano politico con cui questa Amministrazione ha presentato alla cittadinanza la sua proposta di risoluzione delle problematiche del paese in materia di mobilità. Appena qualche secondo dedicato, in apertura, alla sommaria enunciazione dei propositi che hanno mosso l’iniziativa. Al di là di ciò, discorsi troppo aleatori. Disarmante, a nostro avviso, il mutismo dell’Assessore alla P.M. e del Consigliere delegato. Spiace constatare la mancata esposizione degli indirizzi politici minimi – ammesso che esistano – forniti al tecnico incaricato di elaborare il piano. Contestiamo il modus operandi, constatiamo invece la grave e preoccupante approssimazione che qualifica l’iniziativa, nonostante il solo anno e mezzo a disposizione prima del termine naturale del mandato, oltre che la curiosa idea che questa Amministrazione dimostra di avere della partecipazione dei cittadini alle proprie scelte. Per noi, per rendere realmente possibile la “partecipazione” occorrerebbe abbandonare i tecnicismi e rendere fruibili i contenuti a quanta più gente possibile; solo in questo modo la cittadinanza può fornire un contributo attivo nelle decisioni. A nostro avviso si sarebbero dovuti convocare i polignanesi nella fase iniziale, per vagliare le esigenze e le criticità di ogni quartiere. Sarebbe stato propedeutico. Solo in questa maniera il tecnico avrebbe potuto concentrare i propri studi sulle reali problematiche, per giungere alla stesura di un piano che fosse allo stesso tempo realmente partecipato e risolutivo. D’altronde questa possibilità era contenuta all’interno del contratto stipulato tra l’Amministrazione e l’ingegnere, in cui si parla di “condivisione con i portatori di interesse della prima bozza del PUM” . Non ci sono date a sapere le ragioni per le quali questa possibilità non sia stata sfruttata. Prendiamo atto del fatto che oggi, invece, ci troviamo a discutere la versione definitiva di un piano, a fornire consigli e suggerimenti che non potranno essere recepiti ed implementati dal tecnico in quanto il suo compito è sostanzialmente finito. Questo certifica un’alta probabilità che i suggerimenti non verranno recepiti, o viceversa è alto il rischio che nell’iter comunale a cui il PUM sarà necessariamente soggetto, vengano apportate sostanziali modifiche, andando a snaturare la natura stessa del piano, che si rivelerebbe così per quello che a nostro avviso è, vale a dire una scatola sostanzialmente vuota, uno studio accademico pressocchè fine a se stesso, non essendo affiancato – oggi – da nessuna di quelle progettazioni gestionali di base cui l’ingegnere stesso nella serata di presentazione ha svariate volte alluso; è uno strumento a lungo termine pensato per Comuni dai 100mila abitanti in su e provato con – ovvi – scarsi risultati ad adattare a Polignano, che dalla adozione dello stesso trarrebbe sostanzialmente inutilità nell’immediato – a dispetto del fatto che la nostra necessità sia proprio questa – o, nella peggiore delle ipotesi, evidenti dannosità per tutti o solo per una parte di cittadini, e nuove tasse. Troviamo, in tal senso, contraddittorio e imbarazzante che il Sindaco Vitto parli senza remore della possibilità di intrecciare le tre soluzioni previste nel piano, in quanto “non alternative” e “applicabili anche solo per determinati quartieri”. Ci chiediamo a maggior ragione a cosa sia servito incaricare il tecnico di redigere quel piano nel modo in cui è stato, appunto, pensato. Abbiamo un’idea ben diversa di cosa significhi amministrare il paese con lungimiranza, e nella fattispecie di come vada affrontato il problema della mobilità per dare concretamente risposte ai cittadini che – assolutamente a ragione – sono stanchi dello stato delle cose. Presenteremo senz’altro, a tempo debito, le nostre soluzioni, che prescindono da quel tipo di piano e saranno sostanzialmente orientate verso interventi utili a porre innanzitutto rimedio alla carenza di infrastrutture per la mobilità, partendo dal presupposto che per mettere in atto grandi cambiamenti occorre rendere fertile il terreno, e dalla semplice – quanto fondamentale – idea che per migliorare notevolmente la qualità di vita dei polignanesi basterebbe creare nuovi parcheggi o ampliare i parcheggi esistenti, ed obbligare la sosta dei turisti al di fuori del centro cittadino durante i mesi estivi, creando appositi collegamenti con il centro cittadino. Eravamo, siamo e saremo disponibili ad un confronto politico sul tema, mossi dall’interesse di tutelare i polignanesi e discutere di risoluzioni concrete. Lasciamo piacevolmente ad altri la soddisfazione di potersi vantare della produzione di carta straccia per appuntarsi una spilletta al petto”.
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