aggiornato il 09/11/2013 alle 8:17 da

Lucia Brescia scrive a Vendola

LUCIA BRESCIAPOLIGNANO- Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta scritta dal Consigliere Comunale, nonché docente, Lucia Brescia al presidente della Regione Vendola.

Egregio Presidente, mi chiamo Lucia Brescia, sono residente a Polignano a Mare, dove sono Consigliere Comunale dal maggio 2012, e insegno presso il Liceo Scientifico “Sante Simone” di Conversano. Le scrivo come cittadina pugliese, come mamma e come chi, a prescindere da qualsiasi considerazioni politica, è preoccupata per il proprio territorio. Ho sempre seguito con attenzione le Sue azioni per l’ecologia e la tutela del territorio: dal divieto degli impianti fotovoltaici in aree agricole, al “No”  per le trivelle petrolifere nell’Adriatico, per la TAV in Valle d’Aosta… Tutte iniziative volte alla salvaguardia del territorio e alla tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini! Per questo sono rimasta sconcertata quando ho appreso che la Regione Puglia ha espresso parere favorevole alla realizzazione di un Elettrodotto di interconnessione tra Italia e Albania di 500kv (!),  che  avrà la centrale a Casamassima, posizionata proprio nei pressi della Lama San Giorgio , una delle più belle di Puglia, che  attraverserà i territori di Turi, Rutigliano, Conversano, Mola di  Bari  per approdare, infine,  sulla nostra meravigliosa costa,  a Polignano in prossimità del Porto Turistico. A questo punto era inevitabile che mi chiedessi: dov’è andata a finire la tanto sbandierata Ecologia, priorità assoluta nei proclami elettorali del nostro Presidente? Dov’è andata a finire la tutela dell’ambiente, atteso che l’Elettrodotto a Polignano a Mare attraverserà anche il sito archeologico di Grottole, testimonianza millenaria di un villaggio del Neolitico nel quale sono custodite le origini della nostra comunità? Dove sono andati a  finire i numerosi vincoli paesaggistici da Lei e dalla Sua Giunta regionale posti  a tutela del territorio e inseriti nel recentissimo PPTR? Come può, proprio Lei, Signor Presidente, così attento ai problemi ambientali ed ecologici, consentire la realizzazione di un simile “mostro ecologico” sul nostro territorio? Non dimentichi che, grazie al parere favorevole della Regione Puglia concesso all’ENEL SpA, il nostro mare incontaminato sarà attraversato da cavi marini che porteranno in Puglia  addirittura energia elettrica “sporca”, perché prodotta a Porto Romano in Albania da una centrale termoelettrica a carbone, fonte certa e indiscussa di tassi elevati di inquinamento! Sarebbe come comprare oro da un ricettatore, non crede Presidente? Così facendo, diventeremmo tutti complici di quell’inquinamento… io, Lei… e tutta la comunità pugliese! Signor Presidente, il tono delle mie parole può sembrare molto diretto, ma è dettato dalla preoccupazione di ciò che potrebbe accadere se questo insensato progetto fosse portato a termine. Ecco perché mi son permessa di farLe notare tutti questi particolari che, a mio parere,  non sono  affatto di poco conto. Il mio intento è quello di sollecitarLa alla riflessione e a rivedere le  scelte da Lei già operate sul nostro territorio. Non Le chiedo di spostare l’Elettrodotto in una qualsiasi altra zona, perché se lo facessi sarebbe come scaricare la classica patata bollente ad  altri! La mia coscienza non me lo consente. Le chiedo, pertanto, di rivedere completamente la sua scelta e di impedire la realizzazione di questo “ecomostro” nella nostra amata Terra di Puglia. Non voglio pensare, Signor Presidente, che tutti i bei discorsi sull’ambiente e sul rispetto del territorio da Lei proposti in più occasioni e che Le hanno consentito di essere eletto Governatore della Puglia, debbano essere considerati come delle belle parole, utili solo per comporre all’occasione poemi altrettanto belli e accattivanti, ma che, di fatto, non sono per nulla veritieri. Se, invece, Le sue parole rispondono a sentimenti veri e condivisibili, allora ritorni sui suoi passi e onori la verità.

© Riproduzione riservata 09 Novembre 2013

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