POLIGNANO – Riceviamo e pubblichiamo una nota dei consiglieri d’opposizione Eugenio Scagliusi, Angelo Bovino, Matteo Colella e Dino Lamanna.
Quasi quattordici ore per approvare il bilancio previsionale del Comune di Polignano. Quattordici ore per conclamare la inadeguatezza dell’amministrazione Vitto rispetto alle esigenze della città.
Disattese ancora una volta le promesse elettorali di non toccare le tasche dei contribuenti: aumentano TARSU (14%) e tributi minori (10%). Per questi ultimi, essenziale il lavoro delle opposizioni che hanno indotto l’amministrazione a ridurre l’aumento (proposto per il 20!).
Smentite le anticipazioni per le quali le opposizioni avrebbero criticato il ritardo con il quale il bilancio è arrivato in consiglio: è stata la stessa maggioranza (“excusatio non petita, accusatio manifesta”) a giustificarsi, limitandosi ad accusare il governo nazionale. Le opposizioni, invece, hanno contestato e segnalato, motivando: la mancanza di programmazione sostanziale; l’assenza di un chiaro indirizzo politico; la mancanza di una visione organica di sviluppo del territorio; l’incoerenza rispetto alla tanto decantata rottura con opere e previsioni di spesa del passato; l’enorme distacco tra la fase di indirizzo dell’organo consiliare e la fase amministrativa – esecutiva della giunta, con consiglieri di maggioranza presenti solo per votare per questioni spesso non conosciute e che – come è stato dimostrato – addirittura ignorano finanche gli stessi assessori! Sostanzialmente, una intera maggioranza al servizio di un uomo solo. Il sindaco? No, il consigliere tutto fare, il super plenipotenziario,il delegato a tutto e che – per la sua delega “fuori giunta” – ha relazionato su alcuni punti all’ordine del giorno e poi votato gli stessi, in palese conflitto di interessi con le previsioni di legge che distinguono il ruolo degli assessori da quello dei consiglieri. Assessori che non sanno andare oltre la lettura delle proprie relazioni elementari preconfezionate, slegate e non illustrative delle scelte di bilancio, in evidente confusione tra “preventivo” (e programma di lavoro) e “consuntivo” (attuazione del programma).
Addirittura l’attenta opposizione rileva e censura vizi ed errori formali anche nelle delibere preparatorie di giunta, lasciando del tutto spaesata la maggioranza, salvata dagli interventi (forse oltre il proprio ruolo) di alcuni tecnici presenti (dirigente e presidente dell’organo di revisione) in sostituzione degli incapaci amministratori. Con la ciliegina dell’avvenuta dimostrazione, da parte delle opposizioni, che vi erano le risorse per evitare del tutto, a novembre, con spese già impegnate nella quasi totalità, gli aumenti, in realtà previsti solo per controbilanciare le troppe uscite e rispettare il patto di stabilità, cosa che avrebbe comportato riduzione di trasferimenti statali, divieto di assunzioni, divieto di pagamento di indennità di funzioni e gettoni di presenza, divieto di contrarre mutui. A proposito di mutui: qualche anno fa, al momento della loro rinegoziazione, ci si lamentava che la precedente amministrazione avesse indebitato le future generazioni; ebbene in soli sei mesi questa amministrazione ha contratto 1.200.000,00 euro di mutui e circa 800.000,00 sembra voglia ancora contrarne entro il 2013. Complimenti vivissimi per la coerenza!
Alcune domanda senza risposte: a quanto l’affidamento dei piani esecutivi di gestione ai dirigenti? A quando sarà loro affidato il programma e il piano degli obiettivi per l’anno 2013, ormai al termine? Come si potrà valutare il loro lavoro? Tutto senza risposta. Perché ormai a Polignano è buio profondo. Così, mentre nella sua vuota relazione l’assessore al bilancio Marilena Abbatepaolo auspicava che nella gente possa riaccendersi la passione politica, dubitiamo fortemente che questa amministrazione abbia capacità per farlo.
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