PUTIGNANO – “Ci siamo sentiti abbandonati, abbiamo ricevuto solo parole ma fatti non ne abbiamo visti”, non fa sconti Antonio Mirizzi, presidente del consorzio di autotrasporti Lu.Mi che precisamente quattro mesi fa fu vittima di un terribile atto incendiario ancora senza un colpevole.
Erano le ore 2,15 della notte fra il primo e il 2 maggio quando 11 tir e alcuni rimorchi parcheggiati nell’atrio interno della struttura sede della Lu.Mi in sc Pozzo dell’Amministrazione venivano dati alle fiamme ed inceneriti in una notte di fuoco e paura.
Siamo tornati nella sede della Lu.Mi. “E’ ancora tutto com’era il giorno dopo l’incendio” ci dice Massimo Mirizzi, figlio del patron del consorzio e responsabile per la movimentazione. Eppure il consorzio ha dimostrato di sapersi rimettere in piedi con le proprie forze così come ci aveva annunciato Mirizzi. “Abbiamo recuperato l’operatività al 90%, non abbiamo perso nessuna commessa né clienti, compresa l’Ilva per la quale lavoriamo da 35 anni” ci conferma Massimo. “Mi ritengo un eroe- ci confida il sig. Antonio Mirizzi – perché uscire da questo problema non è stato facile ma siamo riusciti a mantenere i nostri impegni e a non perdere clienti, il tutto con le nostre sole forze”.
Dal Comune o dalla Prefettura non è arrivato nessuno degli aiuti promessi all’indomani dell’incendio? “Tre giorni dopo l’incendio non ci conosceva già più nessuno. Ci siamo sentiti abbandonati da tutti. Abbiamo incontrato diverse volte il sindaco che si era prodigato per noi ma alla conta dei fatti non abbiamo avuto nulla. Abbiamo persino dovuto pagare l’Ici sull’immobile danneggiato dall’incendio ed ancora inagibile. In questi mesi abbiamo anche continuato a pagare le rate dei finanziamenti sui mezzi bruciati e 4mila euro di bollo”.
Erano le ore 2,15 della notte fra il primo e il 2 maggio quando 11 tir e alcuni rimorchi parcheggiati nell’atrio interno della struttura sede della Lu.Mi in sc Pozzo dell’Amministrazione venivano dati alle fiamme ed inceneriti in una notte di fuoco e paura.
Siamo tornati nella sede della Lu.Mi. “E’ ancora tutto com’era il giorno dopo l’incendio” ci dice Massimo Mirizzi, figlio del patron del consorzio e responsabile per la movimentazione. Eppure il consorzio ha dimostrato di sapersi rimettere in piedi con le proprie forze così come ci aveva annunciato Mirizzi. “Abbiamo recuperato l’operatività al 90%, non abbiamo perso nessuna commessa né clienti, compresa l’Ilva per la quale lavoriamo da 35 anni” ci conferma Massimo. “Mi ritengo un eroe- ci confida il sig. Antonio Mirizzi – perché uscire da questo problema non è stato facile ma siamo riusciti a mantenere i nostri impegni e a non perdere clienti, il tutto con le nostre sole forze”.
Dal Comune o dalla Prefettura non è arrivato nessuno degli aiuti promessi all’indomani dell’incendio? “Tre giorni dopo l’incendio non ci conosceva già più nessuno. Ci siamo sentiti abbandonati da tutti. Abbiamo incontrato diverse volte il sindaco che si era prodigato per noi ma alla conta dei fatti non abbiamo avuto nulla. Abbiamo persino dovuto pagare l’Ici sull’immobile danneggiato dall’incendio ed ancora inagibile. In questi mesi abbiamo anche continuato a pagare le rate dei finanziamenti sui mezzi bruciati e 4mila euro di bollo”.
L’intervista integrale al presidente del consorzio è in edicola sul Settimanale Fax.
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