PUTIGNANO – Non si placa il dibattito sulla “Casa di Farinella”, la mostra documentaria e artistica (con collezioni delle famiglie Sisto e Genco) allestita sino a metà dicembre presso la Biblioteca comunale e smantellata dopo la controversa vicenda tra l’amministrazione comunale e i proprietari del materiale esposto, che ha innescato un coacervo di polemiche e di prese di posizione del mondo politico e culturale cittadino. Dopo gli interventi del prof. Sisto e le risposte fornite dal sindaco Giannandrea e dall’assessore alla cultura Elba, si aggiunge una lettera aperta scritta da un nutrito gruppo di docenti universitari, molti dei quali erano tra i relatori del III Convegno sul Carnevale “La maschera e il potere”, celebrato nel 2013 proprio in Biblioteca. Intanto, la Casa di Farinella e l’organizzazione del Carnevale 2016 sarà argomento delle schermaglie politiche in occasione del consiglio comunale fissato per domani alle ore 17: a presentare due interpellanze i consiglieri di opposizione.
Di seguito il testo della lettera aperta firmata dai docenti universitari Piero Totaro (Università di Bari Aldo Moro), Giuseppe Mastromarco (Università di Bari Aldo Moro), Bernhard Zimmermann (Università di Freiburg, Accademia delle Scienze di Heidelberg), Marxiano Melotti (Università di Milano Bicocca), Matteo Palumbo (Università di Napoli Federico II), Ferdinando Mirizzi (Università della Basilicata), Eugenio Imbriani (Università del Salento), Ignazio Buttitta (Università di Palermo – Pres. Fondazione Buttitta), Luigi Lombardi Satriani (Università Suor Orsola Benincasa Napoli), S.Douglas Olson (Università del Minnesota, USA), Grazia Distaso (Università di Bari Aldo Moro) e Stefano Bronzini (Università di Bari Aldo Moro).
“Apprendiamo con rammarico che la Casa di Farinella, mostra storico-documentaria permanente sul Carnevale di Putignano è stata di fatto smantellata, poiché il prof. Pietro Sisto e i sigg. Nicola e Giuseppe Genco hanno voluto riprendere il prezioso, interessante materiale di loro proprietà (libri, riviste, giornali e foto d’epoca, manufatti degli anni Sessanta e Settanta del più bravo maestro cartapestaio di Putignano, Armando Genco) e messo a disposizione della cittadinanza e dei numerosi visitatori con un contratto di comodato d’uso gratuito: viene in tal modo a mancare la parte più importante sul piano storico e antropologico dell’intera mostra. Pur non conoscendo le motivazioni che li hanno spinti a tale decisione, esprimiamo la più sincera solidarietà nei loro confronti poiché si tratta di una grave perdita sul piano culturale non solo per Putignano, ma anche per la Puglia e l’intero Mezzogiorno d’Italia: abbiamo più volte avuto la possibilità, soprattutto in occasione dei quattro convegni internazionali di studio sul Carnevale e il Mediterraneo, di apprezzare il valore storico, demologico e archivistico della mostra e nello stesso tempo le grandi potenzialità sul piano turistico ed economico dell’intera struttura, peraltro allestita con passione e competenza in un edificio di particolare bellezza, nel cuore del centro storico di Putignano. Nonostante tutto questo, auspichiamo che la lunga, interessante storia di uno dei Carnevali più antichi e famosi dell’intera penisola, “patrimonio d’Italia”, possa ancora essere “raccontata” non solo da una mostra permanente, ma da un centro di studi sulla tradizione satirica e carnevalesca e da un vero e proprio Museo del Carnevale e della Cartapesta”.
Casa di Farinella, la lettera aperta dei docenti universitari
© Riproduzione riservata 27 Gennaio 2016
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