“Rispetto ad un anno e mezzo fa – ci dice Radicci – la situazione del territorio si è un tantino evoluta in quanto prima solo Putignano era munito di un canile sanitario e di un canile rifugio autorizzati, oggi abbiamo in più le strutture di Turi e Gioia del Colle. I tre canili sono serviti una settimana per volta da due veterinari dell’Asl che si occupano di microchippare i cani, di sterilizzarli e di curarli”. Poi Radicci entra nello specifico delle tre strutture comunali. “La migliore situazione è quella del Comune di Putignano
– ci dice il dirigente Asl – che è nelle mani della quotata Irene Troilo della Lega per la difesa dei Cani, quotata nel senso che sa bene come operare. Turi è anch’esso gestito molto bene da un’associazione. Gioia è ora impegnato nella fase di gara di appalto, deve ancora risolvere nel migliore dei modi la gestione del canile”.
Sulla convenzione sottoscritta dal Comune di Putignano con il Comune di Castellana per condividere la struttura, Radicci si dice fortemente contrario. “Putignano ha stipulato una convenzione con Castellana senza aver ricevuto nessuna autorizzazione da parte del Servizio Veterinario dell’Asl. Il Comune di Putignano aveva dato disponibilità per 20 cani del Comune di Castellana, una cosa impossibile – puntualizza Radicci – visto che il canile sanitario di Putignano è autorizzato solo per 16 posti e se entrassero i cani di Castellana non ci sarebbe più posto per i propri”.
Il dirigente della Asl boccia anche il progetto di ampliamento del canile sanitario, studiato dalle due amministrazioni, proprio per risolvere l’empasse nata con il Servizio Veterinario. Il progetto prevede l’ampliamento del canile sanitario di Putignano a spese della città delle grotte (si parla di circa 70mila euro) per condividere i posti disponibili per i randagi: 17 per Putignano e 17 per Castellana. “L’ampliamento del canile sanitario può al massimo raggiungere i 20 posti di capienza, come prevede la legge, e
20 posti devono ritenersi insufficienti per Putignano figuriamoci se devono essere utilizzati da due comuni. Non sono stato interpellato sul progetto ma interverrò quando l’opera sarà pronta. Non darò l’autorizzazione a più di 20 cani”.
L’intervista integrale è in edicola su FAX.
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