aggiornato il 05/11/2011 alle 11:12 da

Lo Iat fa tappa a Martina per l’ultima di “Saperi e sapori dei nostri luoghi”

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PUTIGNANO – Grande partecipazione all’ultimo appuntamento di Saperi e Sapori dei nostri luoghi, l’iniziativa promossa dall’Ufficio Informazioni e Accoglienza Turistica di Putignano. E quest’ultimo evento ha visto anche la collaborazione congiunta dell’Associazione Culturale “La Chiancata” e della Legambiente Circolo Verde Città di Putignano.

Domenica 30 Ottobre, complice una tiepida e serena giornata autunnale, che ha sfidato il passaggio all’ora solare, un folto gruppo di eterogenea età e provenienza (Putignano, Noci, Castellana, Conversano, Bari, Barletta, Cagliari, Messina), accompagnato da Floriana Polo, guida dell’Ufficio IAT, nella mattinata ha visitato Martina Franca, perla barocca della Valle d’Itria, con una brava e simpatica guida del posto.

Una rilassante passeggiata per le animate vie del suggestivo centro storico alla  scoperta di palazzi signorili, caratterizzati dalla presenza di mascheroni sui portali quelli dei signori legati alla famiglia ducale, e delle stupende chiese barocche, come la Basilica di San Martino, che conserva un presepe in pietra, le cui statue sono attribuite alla scuola del nostro Stefano da Putignano. E per finire, il quartiere più antico della città, denominato “la Lama”, con i suoi vicoli e le sue bianche casette dai caratteristici tetti “a pignon”.

Dopo la visita, tutti al Bosco delle Pianelle per il pranzo al sacco, bel momento di amicizia e condivisione, prima di affrontare l’escursione naturalistica, curata dalla guida della Legambiente Maria Casulli, coadiuvata da Paola Cosmo e Franco Daprile, che hanno condotto il gruppo attraverso i sentieri ombrosi di quella che è una Riserva Naturale Orientata Regionale di 1.205 ettari, di cui 650 sono proprietà del Comune di Martina Franca.

I percorsi, di media difficoltà, hanno rivelato calcinaie, carbonaie e antiche fogge per abbeverare il bestiame e la vegetazione tipica di questo bosco, antico e sicuro rifugio per numerosi briganti della nostra terra. Svettavano al cielo Fragni, Roverelle e Lecci e poi ancora facevano capolino l’Orniello, il Lentisco e il Corbezzolo dai frutti vermigli, che sono stati gustati da molti curiosi ignari del loro gusto e da altri che volevano riscoprirne il sapore dimenticato, tantissimi i rosei ciclamini ma quasi del tutto assenti i funghi commestibili.

Infine, sul calar del sole, l’ultima chicca: la Masseria Piovacqua, un grande complesso in rovina, costituito da stalle, trulli e casa padronale dall’imponente facciata rossa, sicuramente posteriore all’antico impianto che aveva tetti spioventi.

Sicuramente positiva l’esperienza nuova della collaborazione tra le associazioni La Chiancata e la Legambiente, che favorisce la reciproca conoscenza e la sinergia nei settori di propria competenza.

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© Riproduzione riservata 05 Novembre 2011

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