PUTIGNANO – Come annunciato la scorsa settimana dal sindaco De Miccolis intervistato da Fax, si è completato la scorsa settimana il trasferimento del Pronto Soccorso nella nuova ala dell’ospedale Santa Maria degli Angeli. Un trasferimento accelerato da una visita dei Carabinieri Nas che hanno riscontrato problemi, del resto noti, nella vecchia sede.
Questa settimana il dr. Domenico Labate, direttore sanitario di presidio, ed il dr. Antonio Dibello, primario del reparto a scavalco da Monopoli, hanno aperto le porte reparto di “Medicina e Chirurgia d’accettazione e d’urgenza” (cosiddetto pronto soccorso) alla stampa. “La struttura – fa notare il dr. Labate – risponde ai requisiti dell’accreditamento e a quelli del decreto sulla privacy”.
“Si tratta di una struttura all’avanguardia, – ci ha detto il dr. Dibello – la differenza rispetto agli altri ospedali del territorio la fa la struttura ovviamente”. Ampia stanza di attesa per gli utenti con front office, accesso diretto alla camera rossa (per i politraumatizzati e le urgenze da codice rosso), percorsi tracciati in base ai codici degli utenti da trattare, stanze dedicate all’osservazione breve. E’ proprio quest’ultimo aspetto ad emergere nell’analisi del dr. Dibello: “L’osservazione breve prevede di trattenere un paziente per 6-24 ore nel pronto soccorso per verificare le sue condizioni e permettere la dimissione del paziente in assoluta sicurezza oppure il ricovero. In questo modo potremo ridurre di circa il 70% i ricoveri impropri”. In realtà sin dall’arrivo al pronto soccorso, già nella sala d’attesa, ci sarà un primo importante contatto col personale dle reparto per valutare la gravità del paziente: sarà un triagista ad assegnare i codici (da bianco a rosso) ed in base a questi si effettueranno gli interventi del medico.
Sempre acceso è il tema della carenza di personale. Chiediamo come stanno le cose nel nuovo reparto. “Al momento l’organico medico è composto da 13 medici che lavorano sul presidio Putignano e Gioia del Colle, 4 sono andati via usufruendo della mobilità ma sono da integrare. “La situazione ottimale sarebbe quella di avere 12 medici per ciascun reparto, di Gioia e di Putignano, per poter avere in servizio tre medici per turno, uno da assegnare all’osservazione breve e due per l’attività ordinaria”, fa notare il dr. Dibello.
Sul personale infermieristico la situazione è più deficitaria ma ci si augura di attrarre nuove risorse dalla ridefinizione ospedaliera in atto in molti altri ospedali del circondario.
Unico neo della nuova allocazione è l’assenza temporanea della camera calda, zona di accesso delle ambulanze per permettere il trasferimento dei pazienti in ospedale mantenendo una temperatura costante e lontano dagli occhi indiscreti dei passanti. “Sono sicuro che si realizzerà in tempi brevissimi” ha detto il dr. Dibello.
TELECAMERE CONTRO I VIOLENTI:
In attesa che venga predisposto nel reparto un posto di polizia e di vigilanza permanente, nel reparto sono arrivate le telecamere di sorveglianza. “Purtroppo, anche recentemente – ci ha detto il direttore sanitario Labate – ci sono state aggressioni con lesioni nei confronti del personale”.
I NUMERI:
Alla luce della riorganizzazione sanitaria della provincia e la contestuale chiusura di molti ospedali nel circondario, Putignano è diventato polo ospedaliero di riferimento. Nel nostro pronto soccorso convogliano i 118 di Castellana, Noci, Turi, Casamassima, Sammichele, Alberobello, Locorotondo e ovviamente Putignano per un bacino di utenza di circa 150mila abitanti.
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