PUTIGNANO – “Malattia dell’imbuto: condizione generale di disagio, provato durante feste comandate, che può divenire un disturbo esistenziale”. E’ questa la diagnosi che si è auto stilato l’autore Sergio Tartarano, durante la fase preparatoria di auto analisi che ha preceduto la stesura del suo secondo libro auto prodotto ‘Una vita a forma di imbuto ’.
L’attesissima presentazione del libro è avvenuta venerdì 20 presso il Centro Culturale Sepik, durante la quale l’autore ha spiegato la genesi del suo libro e chi lo ha convinto a mettere per iscritto le sue sensazioni di ‘spaesamento’: “ufficialmente sono stato colpito dalla sindrome dell’imbuto all’età di 10 anni, e più precisamente durante il mio decimo compleanno durante il quale nulla era andato come previsto. Spesso questa condizione mi ha fatto sentire come un vero e proprio malato, lontano dalla società (il libro, infatti, inizialmente era nato come un trattato medico ndr.) “ed è stato proprio questo spaesamento a farmi auto analizzare dando poi, come risultato, la stesura di questo libro”.
All’interno del testo sono legati indissolutamente la libertà e la solitudine: “spesso viaggio da solo, poiché è uno dei modi con il quale riesco a restituirmi al mondo per quello che sono, senza condizionamenti alcuni” spiega l’autore “oggi è necessario riuscire a riappropriarsi dei piccoli spazi della nostra quotidianità che spesso cediamo gratuitamente a favore di cose che ci interessano relativamente”. Non sono pochi coloro i quali sono affetti da questa particolare sindrome e hanno trovato in Sergio Tartarano il “medico” che ha dato un nome e un’identità al loro disturbo, e proprio per questo il libro è stato particolarmente apprezzato.
Un libro divertente e affascinante, ricco di piccoli aneddoti biografici che cercano di allungare il tempo proprio quando l’imbuto sembra già che ci abbia risucchiato.
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