Continuiamo la serie di interviste ai membri della giunta Vinella con l’assessore Mariano Intini. Classe 1987 e candidato consigliere nella lista “Putignano Democratica”, ha ricevuto dal sindaco le deleghe a innovazione culturale e turismo; ambiente e gestione dei rifiuti; gestione dei beni socio-culturali e parchi pubblici; sviluppo economico e politiche europee; centro cittadino. Quali le prime emozioni dopo la nomina? Era attesa? Dopo il risultato elettorale sicuramente c’era l’auspicio che ci potesse essere questa nomina con deleghe che abbiamo concordato con il sindaco e il Partito Democratico. Abbiamo anche voluto chiamare l’assessorato dell’innovazione culturale per trasmettere l’idea di fare qualcosa di diverso. Come sono andate le prime settimane da assessore? Cosa ha trovato? Sicuramente tante emergenze da gestire. Abbiamo trovato l’approvazione della TARI, la presa d’atto del PEF. Ora c’è un’altra scelta da fare sulle isole informatizzate e sulla raccolta in campagna. Stiamo facendo delle valutazioni sul porta a porta in campagna in termini di efficienza. Certamente ci sarà una rivisitazione del servizio. Entro il 30 settembre, invece, installeremo le isole informatizzate, il materiale è già arrivato. Stiamo capendo con gli uffici dove collocarle. Sulla parte più culturale c’era da gestire questa stagione estiva che aveva delle cose già in cantiere da parte della Fondazione Carnevale e che ci siamo limitati a portarle avanti. La prima stagione che organizzeremo noi sarà quella dell’autunno-inverno. Sicuramente un punto a favore di questa giunta è l’interlocuzione indispensabile tra i vari assessorati. Necessariamente devo sentirmi quotidianamente con i miei colleghi. Sul Teatro Comunale, qual è la vostra visione? In questi giorni abbiamo prorogato al 30 settembre la manifestazione di interesse per il partenariato pubblico-privato, per diverse ragioni: vorremmo fare un incontro pubblico vero in cui spieghiamo alla città di cosa si tratta e dove si sta andando; dare la possibilità a chi aveva interesse a partecipare per avere più tempo e costruire delle proposte progettuali; verificare le difficoltà strutturali e ciò che non si può risolvere metterlo in trasparenza a chi parteciperà al bando. Per il Carnevale, invece? Certamente ho cercato di non farmi togliere i soldi negli equilibri di bilancio. Per me l’assessorato dev’essere coinvolto nel Carnevale, non può più essere scisso. Sulle iniziative della Fondazione già in cantiere era già tutto firmato e abbiamo inciso poco. Racconti di Carta è una cornice per il turista che passa da Putignano ma non credo che vengano apposta. Per me la reazione è molto stretta, ci dev’essere un dialogo costante con il nuovo presidente della Fondazione. Con lui condivideremo anche l’idea di manifestazione, l’auspicio è che non sia un Carnevale concentrato solo sulle sfilate. Qual è la sua visione sulle deleghe che le sono state affidate? La prima cosa che ci vuole è programmazione. Non è più pensabile avere la programmazione estiva in partenza il 29 luglio. Soprattutto se si vuole dare una vocazione turistica, non si possono presentare le cose a fine luglio perché gli operatori devono saperlo almeno sei mesi prima che c’è qualcosa per i turisti. L’altro aspetto per me importante riguarda gli spazi della città non necessariamente culturali. Il teatro, la biblioteca, gli spazi affidati con Luoghi Comuni, le scuole. Questi sono i luoghi che devono essere il motore della cultura e con un dialogo costante con la città. Occasioni che siano in grado di produrre politiche generative per la città. Io non sono per l’assessorato alla cultura come eventificio. Investire nella produzione culturale per la città stessa e di conseguenza per il turismo. Sicuramente posso dire che la cultura avrà un indirizzo politico, tenendo insieme i diversi pezzi. Quanto è mancato è, infatti, principalmente un coordinamento degli spazi. Sono stati percepiti in passato come un peso da affidare, per me la politica deve entrare in questi spazi e dialogare per produrre qualcosa. Al centro di questa strategia ci saranno gli stati generali che coinvolgeranno le associazioni locali ma anche quelle che stanno nell’ambito del welfare per ascoltare tutti. La necessità, secondo me, è che gli operatori culturali della città si professionalizzino per alzare il livello, anche per una cultura che guardi al turismo, per cui non c’è un’offerta. Putignano non ha un capitolo di bilancio sul turismo. È necessario costruire una strategia che abbracci tutto, dai trasporti all’efficientamento delle strutture ricettive, a cui lavoreremo da settembre. Dobbiamo costruire un turismo gentile che sicuramente non possiamo fare con il Carnevale. Per i parchi l’intenzione è portare avanti la sperimentazione sui giardini storici e provare a realizzarla con almeno un giardino. Sui rifiuti stiamo cercando di apportare una linea più rigida. Su questo, però, il contratto con la Navita presenta molti limiti sull’igiene urbana, accentuata dall’inciviltà delle persone. Ciò che emerge è sicuramente che c’è qualcuno che non paga la TARI, non ha i mastelli e non ha contratti regolari. Daremo mandato quindi a una società esterna che faccia dei controlli incrociati per porre fine a questa situazione. Sull’ambiente sicuramente dovremo continuare il bosco dei campi di spandimento insieme a Raffaella Bianco. È importante, inoltre, migliorare la gestione dei parchi pubblici e renderli più facilmente fruibili. Quanto al centro cittadino, con cui intendiamo il centro urbano, vorrei trovare un ragionamento che tenga insieme tutto. Stiamo già pensando a progettualità che ripensino la parte centrale della città con l’assessore al commercio Marco Certini. Se il centro storico ha trovato una sua soluzione dal basso, che andrebbe indirizzata dall’alto, c’è da dire che ha generato involontariamente degli effetti distorsivi sul corso che non vive uno dei suoi momenti migliori. Come sono andati i primi giorni di ricevimento? Cosa chiedono i cittadini? Raccolgo le istanze più varie. Principalmente ho chiamato io le associazioni, ho trovato disponibilità da parte loro. La mia volontà, però, è quella di orientare le azioni. Giacomo Petrosillo
“Un indirizzo politico per la cultura”
© Riproduzione riservata 07 Agosto 2024
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