“Abbiamo avuto la fortuna di riportare un pezzo pregiato della nostra storia e ora che facciamo? Lo riseppelliamo per rifare una piazza? E’ impensabile. Abbiamo trovato un tesoro e adesso questa ricchezza va tutelata e valorizzata, lasciando l’area a vista e delimitandola con una catena e con dei pannelli esplicativi, in italiano e inglese, che illustrino il significato storico e archeologico del sito. E non si pongano ostacoli di carattere economico tirando in ballo la mancanza di fondi. Per esempio, con il risparmio riveniente dalla minore area da pavimentare, si può tranquillamente attrezzare la zona del bastione. Certo, occorre una variante al progetto iniziale da concordare con la Soprintendenza (e meno male che c’è). Già altre testimonianze sono state occultate per mancanza di fondi. Non possiamo sacrificare la nostra storia ai parcheggi anzi dobbiamo proprio ripartire dal Torrione del Re Ferrante per cominciare a costruire una nuova idea di città, basata sulla valorizzazione dei nostri beni artistici e architettonici, quali attrattori di flussi turistici ed economici. Inoltre, è ora di pensare a una mobilità sostenibile, basata sull’utilizzo di mezzi pubblici efficienti e delle biciclette. Serve una politica diversa, un progetto che porti Monopoli ad essere una città bella”.
Suma: il bastione di piazza XX Settembre non va sepolto
MONOPOLI – Anche Michele Suma, candidato sindaco della coalizione di centro-sinistra, sostiene la campagna che il settimanale Fax ha promosso con l’obiettivo di salvare il bastione di Piazza XX Settembre. L’iniziativa ha finora riscosso il sostegno di associazioni (Pietre Vive, Amici di San Salvatore, Portavecchia), studiosi ed appassionati di storia locale e movimenti politici (coalizione Sorino Sindaco). La nostra proposta, che sul nostro portale è stata condivisa da 800 utenti riscuotendo oltre 4 mila contatti, è attualmente al vaglio dell’Ufficio Tecnico Comunale al quale il sindaco Romani ha chiesto di verificare la fattibilità delle proposte per il recupero del baluardo della cinta muraria. Da questo portale, così come dal settimanale in edicola, abbiamo lanciato la proposta di lasciare l’area a vista e di delimitarla con una catena. Un intervento che, a nostro avviso, non richiede ulteriori investimenti non foss’altro perche’ la superficie da pavimentare è inferiore a quella prevista nel progetto. Ecco la dichiarazione inviata da Michele Suma alla stampa:
© Riproduzione riservata 22 Aprile 2013
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