aggiornato il 17/09/2014 alle 9:57 da

Paolo e Paola, matrimonio in Vespa

DSC 8972TURI – Chi l’ha detto che la sposa debba arrivare in chiesa a bordo di un’auto di lusso? Paolo e Paola, per il loro matrimonio, volevano qualcosa di diverso. E hanno deciso di coniugare la loro passione nel giorno più bello della loro vita. E gli amici non si sono sottratti al loro desiderio e li hanno assecondati. Così, nel giorno del loro matrimonio, alle 9 si sono presentati sotto casa di lui. Vestiti di tutto punto. E in moto. Anzi, in Vespa. Più di una decina, di tutti i tipi, le Vespa parcheggiate sotto casa di Paolo, in attesa che si compisse il rito della “vestizione”. Una volta elegantissimo, intorno alle 10.30, gli hanno passato le chiavi della sua “nuova” Vespa (gliel’ha prestata il suo amico Renato Di Pinto, visto che la sua non si confaceva al compito cui era chiamata in quel giorno speciale) e si sono diretti verso la Chiesa Madre. A dire il vero, però, non poteva mancare la “mosca bianca”. Giuseppe De Pascale, uno dei testimoni di Paolo, non aveva mai guidato una Vespa. E ha preferito non improvvisarsi in un’occasione così speciale. Ma un testimone merita sempre un occhio di riguardo. E allora, presa per l’occasione la patente A, si è unito al gruppo in sella a un Piaggio Ciao (quello con i pedali, per intenderci). La loro missione, però, non era ancora conclusa. Scortati in Chiesa sposo e testimoni, il gruppo di amici si è diretto a casa di Paola. Ha atteso che completasse i lunghi preparativi e ha scortato anche lei. Ovviamente in Vespa. Con papà. Dopo la celebrazione, il riso, i confetti e i baci da copertina, tutti di nuovo in sella. Tra le viuzze del centro storico e verso la sala ricevimenti, Villa Menelao, dove lei aveva lavorato fino a qualche anno fa per pagarsi gli studi in legge. E dove, ad accoglierli, c’erano tutti gli invitati e le note rock degli AC/DC. “Sono stati momenti magici – racconta Paolo Fanelli – che ho condiviso con gli amici di una vita. Con loro, molti dei quali iscritti al Vespa Club di Turi, avevo cominciato a programmare questo giorno già dallo scorso ottobre. Quando ne parlai a Paola, lei fu entusiasta. E ripensare al cerchio di Vespe intorno alla piscina di Villa Menelao, con gli invitati al centro e l’abito di Paola che non perdeva occasione per impigliarsi ovunque, mi fa sorridere ancora”. Perché non è importante su quante ruote arrivi la sposa. L’importante è che siano sempre le stesse lungo la strada più bella. Auguri.

© Riproduzione riservata 17 Settembre 2014

Non ci sono commenti, di la tua qui sotto!


Aggiungi un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commento *
Nome
Email *
Sito web