TURI – “Biodiversità e sviluppo rurale”. Questo il tema al centro dell’incontro svoltosi martedì sera presso i locali dell’ex Forno comunale. A promuoverlo l’Associazione Lavoratori Produttori dell’Agroalimentare della Cgil. Al tavolo dei relatori sedevano il turese Nico Catalano della direzione barese dell’Alpa-Cgil, il presidente nazionale Antonio Carbone e quello provinciale Piero Recchia, il segretario provinciale della Cgil Bari Corrado Breglia e Giuseppe Lombardo, presidente regionale dell’Associazione Italiana per l’Agricoltura Biologica. In un momento di crisi strutturale per il settore agricolo questo incontro avrebbe meritato sicuramente maggior attenzione. I numeri non certo entusiasmanti di presenze non ne hanno comunque sminuito l’interesse. Il concetto che ha orientato tutto il dibattito è stato quello della necessità di individuare un modello di sviluppo ecosostenibile fondato su un corretto uso delle risorse e sul recupero culturale e scientifico delle tradizioni agricole di ciascun territorio. Secondo i relatori una parte non secondaria per il raggiungimento di questo obiettivo è affidata all’espansione dell’agricoltura biologica, unitamente al ritorno, per ciascun territorio, alle colture autoctone. L’importanza che deve assumere la diversificazione delle produzioni rispetto alla “moda” delle monoculture è stato il punto centrale su cui si è basato l’intervento dal presidente nazionale Carbone.
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