aggiornato il 22/05/2024 alle 8:22 da

De Tomaso e la Gazzetta

Riceviamo e pubblichiamo:

Sono un cittadino barese che ha scelto di vivere a Turi. L’altra sera ho ascoltato il comizio del candidato sindaco Giuseppe De Tomaso, che per molti anni ha diretto La Gazzetta del Mezzogiorno. Ho trovato il comizio di De Tomaso assai centrato, chiaro ed efficace, in linea – nello stile e nei contenuti- con quanto scriveva per il quotidiano pugliese.

Finito il comizio, una persona mi ha riferito di voci vergognose messe in giro per denigrare il candidato sindaco di “Turi volta pagina”. Una voce sosteneva che la Gazzetta fosse addirittura fallita per colpa di De Tomaso. Mentre i fatti dimostrano tutt’altro. Nel settembre 2018, la Gazzetta venne confiscata all’editore Mario Ciancio Sanfilippo (non a De Tomaso, che non ne era il padrone). De Tomaso semmai ha avuto il merito, riconosciuto da molte personalità a Bari, di aver gestito una fase assai delicata, in assenza di un vero editore, senza perdere il primato tra i giornali pugliesi. Qualcuno, anzi, si chiedeva in quegli anni come facesse a fare uscire il giornale ogni giorno senza che il comune lettore si accorgesse delle difficoltà in atto.

Altro che perdere il primato tra i giornali pugliesi. Durante la direzione De Tomaso, la Gazzetta ha sempre mantenuto la supremazia nelle vendite, nonostante che il suo più insidioso concorrente in edicola regalasse ogni giorno un giornale nazionale, un giornale sportivo e pure una mascherina negli anni del Covid. Dire che la Gazzetta sia fallita e poi andata all’asta per colpa di De Tomaso e’ una bestialità facilmente smentibile consultando qualsiasi archivio storico, di qualunque testata giornalistica esso sia. E poi basterebbe sfogliare la collezione del giornale o sentire giornalisti e lettori per conoscere la verità.
Altrettanto vergognoso è ora addebitare a De Tomaso il sorpasso in edicola da parte di un giornale competitore. Ripeto, sotto la direzione De Tomaso, la Gazzetta non ha mai perso la supremazia regionale in edicola. Anzi, ha tenuto duro con orgoglio e dignità. Ricordo anche molte belle manifestazioni, cui ho assistito, in occasione dell’anniversario dei 130 della fondazione della Gazzetta.

Che pensare. Certo se i magistrati fossero stati più attenti nell’affrontare la vicenda dell’editore Ciancio visto che poi altri giudici gli hanno riconsegnato il patrimonio, ma Ciancio poi lo ha rigettato, le cose sarebbero andate diversamente. Ma De Tomaso non c’entra nulla ne’ con il fallimento della Gazzetta, né con la perdita della leadership regionale nelle vendite di giornali. Anzi, lui merita tutta la nostra gratitudine (e ammirazione) per come ha saputo affrontare quel drammatico periodo di crisi. Da cittadino barese residente a Turi sono fiero di votare per lui. Anche perché ricordo l’’impegno martellante della Gazzetta contro i passaggi a livello che tagliavano in due la città di Bari. Ho apprezzato analogo impegno contro i passaggi a livello di Turi. Sarei felice che lui e la sua lista vincessero, anche per battere quei propalatori di fango che hanno calunniato l’ex direttore della Gazzetta. Non si deve fare politica o campagna elettorale sovvertendo oscenamente la verità. Mi preoccupo per Turi se prevarranno i lanciatori di fango, inconsistenti e mediocri sotto tutti i punti di vista.

Un cittadino turese e barese

© Riproduzione riservata 22 Maggio 2024

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