aggiornato il 13/05/2013 alle 14:53 da

Donazione nei corridoi. La Asl spegne le polemiche

SANY0284TURI – Nei giorni scorsi avevamo parlato delle problematiche affrontate dai donatori Fidas costretti a donare nei corridoi della Asl perché le stanze interne del poliambulatorio erano chiuse. Abbiamo approfondito la questione, contattando la dirigente del distretto Asl Ba 13, dott.ssa Lucia Laddaga che ha parlato di un’eccessiva strumentalizzazione dell’accaduto da parte dell’associazione. “Il disguido che è accaduto – ha spiegato la dott.ssa Laddaga – non si era mai verificato in precedenza e non mi sembra giusto enfatizzarlo così tanto da far passare la dirigenza come insensibile e non disponibile alla tematica della donazione. Io avevo autorizzato il signor Luigi Valentini ad aprire il poliambulatorio di piazza Cisternino per consentire la donazione. Purtroppo, il signor Valentini ricopriva quell’incarico per la prima volta e non sapeva come reperire le chiavi per aprire le stanze interne alla struttura. A quel punto, alle ore 8.19 il signor Valentini ha contattato il mio collaboratore, il signor Donvito per comunicargli le sue difficoltà. Donvito gli ha suggerito di rivolgersi agli infermieri della struttura i quali, sicuramente, avrebbero potuto indicargli il posto delle chiavi. Contattati gli infermieri che hanno indicato a Valentini il posto delle chiavi, quest’ultimo ha richiamato Donvito alle ore 8.37 per comunicargli che il disguido si era risolto. Come si può ben vedere dagli orari delle telefonate, nel giro di venti minuti la situazione è stata risolta. Le chiavi sono sempre state all’interno della Asl e non, come è stato affermato da qualcuno, a casa degli infermieri. Io sono sempre sensibile alle richieste dell’utenza e soprattutto ad una tematica come quella della donazione. Ho messo sempre a disposizione le strutture e gli operatori per consentire che, anche di domenica, si potessero svolgere le donazioni”. Concorda con la dirigente Asl anche il signor Luigi Valentini che parla di un semplice disguido e nega di aver mai detto che nessuno degli infermieri voleva consegnargli le chiavi perché non autorizzati. “Quando mi sono trovato dinanzi alla difficoltà di reperire le chiavi – racconta il signor Valentini – ho contattato gli infermieri che mi hanno indicato dove poterle trovare. Nel giro di pochi minuti ho preso le chiavi, aperto le stanze interne e il problema era risolto”.
Il racconto dei fatti della dott.ssa Laddaga e del signor Valentini non concorda, invece, con quanto affermato dal presidente della Fidas di Turi, Michele Troiano. “Non si tratta di un semplice imprevisto risoltosi in venti minuti – ha ribadito il signor Troiano nuovamente sollecitato da noi-. Le chiavi delle stanze interne sono arrivate parecchio tempo dopo l’orario indicato dalla dott.ssa Laddaga. Nel frattempo i donatori, vista l’impossibilità di donare per via delle stanze chiuse, iniziavano ad andar via. La versione dei fatti mia e di tutto il direttivo Fidas presente la mattina della donazione, quindi, è molto differente rispetto a quella della dirigente Asl e del signor Valentini. Ora non possiamo far altro che scusarci con i donatori per questo spiacevole inconveniente non dipeso dalla nostra volontà”.
© Riproduzione riservata 13 Maggio 2013

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