I Finanzieri della Tenenza di Putignano, nell’ambito dei controlli a contrasto del sommerso d’azienda e dei traffici illeciti, hanno scoperto nel centro abitato di Turi (BA), all’interno di una apparentemente normale autorimessa di un’abitazione privata, un’attrezzata officina meccanica senza alcuna autorizzazione commerciale e/o amministrativa, priva della documentazione contabile e fiscale prevista per l’esercizio dell’attività di impresa.
La frequente presenza nelle vicinanze di alcune autovetture con il vano motore aperto aveva insospettito i militari i quali avviavano un controllo mediante un accesso domiciliare per fini fiscali concesso dall’Autorità Giudiziaria di Bari scoprendo all’interno di un garage di circa 50 metri quadrati un’attrezzata officina con tutto il necessario per le riparazioni meccaniche compreso un ponte sollevatore idraulico per auto.
L’attività è proseguita presso l’abitazione del meccanico e si è conclusa con la scoperta di oltre 1.300 litri di gasolio agricolo agevolato detenuto illecitamente per riscaldamento domestico. Il prodotto petrolifero era in gran parte stoccato in una cisterna metallica del vano caldaia mentre la restante parte era contenuto in una trentina di taniche riposte sul lastrico solare dell’abitazione in assenza di qualsivoglia precauzione antincendio.
Infine, venivano rinvenute altre n. 46 taniche vuote della capacita di 25/30 litri cadauno che hanno permesso di accertare un quantitativo di gasolio agricolo agevolato consumato in frode pari a 1.275 litri.
Il gasolio è stato sottoposto a sequestro penale e tutta la strumentazione rinvenuta (banchi da lavoro, attrezzi vari, compressori, ecc.) è stata sottoposta a sequestro amministrativo.
Il meccanico è stato denunciato a piede libero all’Autorità giudiziaria per contrabbando di prodotti energetici, illecito stoccaggio di prodotti infiammabili e/o esplodenti e segnalato alla competente Camera di Commercio di Bari per l’irrogazione delle previste sanzioni amministrative per l’esercizio abusivo di autoriparatore che vanno da 5.164,00 euro a 15.493,00 euro.
Seguiranno accertamenti, anche di natura fiscale, per la quantificazione del volume d’affari sottratto al fisco oltre al recupero delle accise sul carburante di contrabbando.
Il danno arrecato da simili attività illecite è trasversale e spazia dall’evasione fiscale alla concorrenza sleale sugli operatori regolari.
Non ci sono commenti, di la tua qui sotto!