TURI – Avremmo volentieri evitato di raccontare questa storia, se non fosse stata resa pubblica dagli stessi protagonisti. Una storia privata. Di rapporti, liti, discussioni continue tra un padre e un figlio. Esplicitata qualche giorno fa con tre manifesti affissi su via Santa Maria Assunta. Una spiacevola storia familiare culminata con una richiesta di sfratto ordinata dal padre nei confronti del figlio. A firmare il manifesto il signor Pietro (49 anni), figlio del signor Antonio (77 anni) e padre di due figli minorenni e di un ragazzo diversamente abile. “Non abbiamo un’altra casa – racconta – e non possiamo andar via da qui. Come dovrei fare con mia moglie e i miei figli?”. La storia nasce da molto lontano, dal matrimonio del signor Pietro. “Mio padre non ha mai visto di buon occhio mia moglie. E da quando ci siamo sposati, nel 1990, il nostro rapporto ha cominciato a incrinarsi”. Ma la lettera dell’avvocato del padre è chiara. “Con la presente – si legge – la diffido al rilascio in favore del mio assistito dell’immobile da lei occupato entro e non oltre 15 giorni dal ricevimento della presente. La invito, pertanto, a contattarmi con la massima urgenza al fine di concordare la data e la modalità del rilascio. In difetto, decorso il detto termine, procederò alla tutela giudiziaria dei diritti del mio assistito anche in ordine al risarcimento dei danni e con aggravio di spese a suo carico”. L’ultimatum scadrebbe proprio in questi giorni (la lettera è datata 15 marzo 2013) e il signor Pietro non ha la minima intenzione di lasciare l’abitazione.
Sfrattato da suo padre
© Riproduzione riservata 29 Marzo 2013
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