aggiornato il 26/09/2024 alle 10:00 da

Boccardi lascia la politica attiva

Michele Boccardi lascia, temporaneamente la politica per dedicarsi completamente alla sua attività imprenditoriale. L’ex senatore di Forza Italia, nel luglio 2023, ha abbandonato il partito di Berlusconi per aderire a “Con”, il movimento civico fondato nel 2019 dal governatore della Regione Puglia, Michele Emiliano. Boccardi assunse subito il ruolo di coordinatore regionale di “Con” contribuendo alla crescita del movimento civico. Il suo ingresso nel movimento fu accolto con dichiarazioni lusinghiere dai consiglieri regionali del gruppo “Con”: Giuseppe Tupputi, capogruppo, Stefano Lacatena, Alessandro Delli Noci, Gianfranco Lopane e Alessandro Leoci. “Sono certo che Michele saprà alzare l’asticella e far crescere la capacità attrattiva del nostro movimento civico, che oggi prende ufficialmente forma e struttura con il suo coordinatore regionale”, disse il consigliere regionale di “Con”, Stefano Lacatena, durante la presentazione alla stampa del coordinatore regionale, Michele Boccardi. Tuttavia, dopo un anno dal suo insediamento, Michele Boccardi ha deciso di lasciare la guida del movimento per concentrarsi su nuovi progetti imprenditoriali. Si è infatti dimesso dalla carica di coordinatore regionale di “Con”, a luglio scorso, ma le dimissioni sono state tenute riservate per evitare di alimentare ulteriormente le tensioni, all’interno del centrosinistra.

Michele Boccardi perché ha deciso di lasciare la politica attiva?

Dal 2004 ad oggi, non ho mai smesso, dentro e fuori le istituzioni, di irrorare un terreno di passione, di lavoro, di sacrifici. Di successi e di sconfitte, di discese e risalite: è la politica. Oggi, a distanza di quasi vent’anni, mi guardo indietro e sono fiero di quanto fatto. Ho incontrato migliaia di persone, ho conosciuto i loro problemi, ho cercato di essere fedele interprete di ciò che ritenevo giusto. Ho coltivato rapporti, amicizie, conoscenze, sacrificando i miei affetti, il mio lavoro, la mia famiglia. Ma è il prezzo che si paga quando si è innamorati della politica. Rifarei tutto, ma per me è arrivato il momento di voltare pagina: lo devo fare per il mio lavoro, che è pronto a solcare nuovi mari. Lascio la politica, ma non quello che mi ha insegnato. Ho avuto grandi maestri ed esempi eccezionali, come quello di Silvio Berlusconi, che ha forgiato non solo il mio modo di fare politica, ma anche i miei passi da imprenditore e da uomo. Fortune e insegnamenti che conservo gelosamente. Ringrazio tutti coloro che hanno accompagnato il mio percorso costellato da scelte spesso non facili, molto discusse, che mi hanno interrogato come uomo prima ancora che come politico.

Il suo abbandono di Forza Italia prima e ora della politica a cosa è dovuto?

Nella vita bisogna sempre avere il coraggio di scegliere: posso dire che non mi è mancato, anche quando c’era una buona dose di indecifrabilità degli eventi. Un uomo politico non può non raccogliere le sfide e credo di averlo fatto anche di recente, abbandonando la mia casa politica di sempre per assumere la responsabilità di fare il coordinatore regionale di una realtà civica. Dall’inizio alla fine, la politica per me è stata un’esperienza straordinaria che conserverò con cura. Dovrei ringraziare tanti, ma davvero tanti amici e politici di altissimo livello che mi hanno supportato, sostenuto e anche coloro che mi hanno combattuto con lealtà.

Cosa cambia nella sua vita l’abbandono della politica attiva?

Posso tornare ad essere padrone del mio tempo, che è un concetto estraneo a chi fa politica. Sento il bisogno di riappropriarmi del mio ruolo familiare innanzitutto, di marito e di padre: ho figli che sono cresciuti senza che io fossi un protagonista del loro percorso. Perché, a causa della politica, “papà non c’è mai”. E sento la necessità di riprendere in mano la mia vita privata. Vent’anni trascorsi di corsa, al telefono, con un’agenda di incontri sempre fitta. Venti bellissimi anni di politica. Non so se ho fatto sempre bene, ma posso dire di aver fatto sempre secondo coscienza. E questo mi da’ un’immensa serenità.

Si parla di suoi ambiziosi progetti imprenditoriali. Di cosa si tratta?

Ho avviato una partnership con un grosso player del lusso di cui faccio parte integrante per dare evoluzione naturale alla mia azienda nel settore dell’Hospitality !!la nuova sfida è creare un nuovo claster del lusso non concorrente a Savelletri, ma alternativo che possa valorizzare un territorio fra i più belli della Puglia .Voglio ricordare che Turi rappresenta il baricentro intorno al quale ci sono oltre alla città di Bari paesi come Conversano, Putignano, Castellana Alberobello Locorotondo Polignano e tutta la Valle d’Itria che rappresentano un patrimonio culturale e architettonico tra i più importanti della Puglia.

© Riproduzione riservata 26 Settembre 2024

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