TURI – Anche se manca ancora l’ufficialità della delibera di giunta, come avevamo già anticipato su Fax, il Comune non corrisponderà al nuovo comitato festa patronale il contributo di 20mila euro stanziato con il provvedimento del 13 agosto scorso. “Stando ad alcune valutazioni della dott.ssa Tampoia (caposettore dell’ufficio affari generali, ndr), è emerso che per come era stato deliberato il contributo, e alla luce del rendiconto presentato dal comitato, non ci sono i termini per conferire i 20mila euro”. A confermare l’anticipazione fatta su queste colonne già la settimana scorsa è il primo cittadino Onofrio Resta. “Tuttavia – aggiunge il sindaco – si tratta solo di una questione di lana caprina, formale. I 20mila euro che dovevano andare al comitato, li utilizzeremo per i lavori di manutenzione del carro e per l’adeguamento della struttura ove lo stesso viene ricoverato nel corso dell’anno. In sostanza, con quell’importo eseguiremo quegli stessi interventi che il direttivo del comitato aveva deciso di realizzare con l’avanzo di circa 35mila euro rendicontato”. Quindi, nella sostanza, non cambierebbe nulla; quei soldi verranno comunque spesi per il culto del nostro Santo Patrono? “Direi proprio di si. Tra l’altro il comune aveva già in programma di fare quei lavori. Abbiamo quindi risparmiato dei soldi previsti nel piano triennale grazie alla gestione del nuovo comitato. E le dirò di più: i rappresentanti del comitato ci hanno assicurato che qualora i 20mila euro del Comune non dovessero essere sufficienti per i lavori da eseguire, contribuirebbero con una parte dei circa 15mila euro che sono avanzati dalle offerte dei fedeli e dai contributi degli sponsor”. I 20mila euro verranno comunque utilizzati, ma non dati direttamente al comitato. A quanto pare l’atto di significazione depositato in comune lo scorso 11 settembre da Biagio Elefante – del quale abbiamo dato notizia sabato scorso – non è stato privo di conseguenze. In quella lettera Elefante “faceva notare” agli amministratori e ai funzionari comunali interessati, l’illegittimità della concessione del contributo, atteso che le spese della festa erano già state coperte con somme entrate dalle offerte dei cittadini e degli sponsor e che “ogni eventuale elargizione, e richiesta in tal senso” era da ritenersi “illecita duplicazione di somme in danno del Comune, priva di alcuna causa e finalità. E sicuramente passibile – concludeva – di responsabilità non solo contabile a carico degli eventuali dispensatori”.
Sant’Oronzo, i soldi del Comune per il Carro
© Riproduzione riservata 01 Ottobre 2013
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