TURI – E’ venuta a galla nell’ultimo consiglio comunale quella frattura tra le diverse anime della maggioranza di cui avevamo già fatto riferimento nel corso dell’estate. Gli assenti all’ultimo consiglio comunale (il vicesindaco Volpicella, gli assessori Coppi e Palmisano e i consiglieri Cazzetta e Palmisano) erano decisi a cassare l’introduzione della Tares per l’anno in corso, recependo un emendamento proposto la settimana scorsa dalle Commissioni Bilancio e Finanze della Camera. Il testo della modifica (relatori l’on. pugliese Rocco Palese e il collega siciliano Marco Causi) darebbe ai comuni la facoltà di derogare all’introduzione del nuovo tributo, prorogando lo status quo. Come ormai è noto la Tares comporterà aumenti considerevoli per determinate attività commerciali, quali ad esempio bar, ristoranti, ortofrutta e fiorai e, tra le utenze domestiche, per le famiglie con 4 o più componenti. “La nostra posizione, che trova conferma nella scelta di altri comuni – spiegano i dissidenti della maggioranza – è di mantenere l’applicazione della vecchia Tarsu, e non passare all’applicazione della Tares senza una preliminare attenta riflessione. La Tares, infatti, in una congiuntura di crisi come quella che stiamo vivendo, applicata in maniera indegna, caricherebbe ulteriormente di tasse cittadini e imprese che sarebbero costretti a pagare, in media, circa il 300% in più di quanto é giusto che paghino. Addirittura, alcune categorie commerciali, subirebbero il 1332,49% di aumento. Volendo fare solo alcuni esempi, negozi di ortofrutta, pescherie, fiorai, e pizzerie al taglio, per un locale di 100 mq, nel 2012 hanno pagato di tassa rifiuti Tarsu 916 euro, con la Tares pagherebbero 2583,91 euro; i bar, caffetterie e pasticcerie nel 2012 hanno pagato 916 euro, nel 2013 pagherebbero 1496,39 euro. La nostra posizione, successivamente avvalorata anche dal consigliere comunale Pino Carenza, è quella che resti applicata la Tarsu, come per altro previsto dalla legge, senza effettuare un salto nel buio applicando la Tares. Siamo contrari a nuove tasse occulte, pertanto continueremo a lottare per affermare questo principio a livello locale così come a livello nazionale. Invitiamo pertanto la cittadinanza a sostenerci in questa azione forte, ricordando a chi lo avesse dimenticato, gli impegni a rispettare i cittadini che soffrono questa straordinaria crisi e che non ne possono più di nuove tasse”. In prima convocazione il consiglio si è sciolto a causa dell’assenza del numero legale. Riaggiornatosi il giorno dopo in seconda convocazione, la seduta è stata rinviata per la presa di posizione del consigliere Tateo che ha contraddetto il primo cittadino e ha paventato il rischio di irregolarità nella convocazione.
La tassa rifiuti spacca la maggioranza
© Riproduzione riservata 01 Novembre 2013
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